L’Australia attualmente dispone di circa il 40% di elettricità rinnovabile, principalmente solare ed eolica. Ciò non sta causando cambiamenti nei prezzi spot all’ingrosso, né destabilizzando la rete. Con le attuali impostazioni politiche, il Paese raggiungerà l’82% di elettricità rinnovabile nel 2030.
L’Australia genera più elettricità solare pro capite di qualsiasi altro Paese: circa 2 megawattora pro capite all’anno. È interessante esaminare l’impatto di un’ampia diffusione del fotovoltaico (e dell’eolico) sui prezzi all’ingrosso dell’elettricità.
La maggior parte della popolazione australiana vive sulla costa orientale ed è servita dal mercato nazionale dell'elettricità (NEM). Si tratta di un sistema di distribuzione lungo circa 3000 chilometri, ma largo solo poche centinaia di chilometri, e serve circa 20 milioni di persone. Non esiste alcun collegamento con altre reti elettriche e quindi il NEM deve “fare da solo” con uno stoccaggio sufficiente. L’elettricità solare ed eolica non può essere scambiata con energia fossile, nucleare o idroelettrica proveniente da altri paesi.
Nel 2023, le quote di generazione nel NEM erano carbone (56%), solare (18%), eolico (13%), idroelettrico (7%) e altri combustibili fossili (6%). Lo sviluppo di nuove capacità di combustibili fossili si è sostanzialmente interrotto dieci anni fa, mentre lo sviluppo di energia solare ed eolica ha subito una rapida accelerazione a partire dal 2018. Il NEM è un mercato elettrico relativamente aperto. Le persone possono connettersi liberamente al NEM a condizione che siano soddisfatti i requisiti di sicurezza e stabilità della rete. Le quote del solare e dell’eolico stanno rapidamente aumentando poiché le aziende private e gli individui approfittano del costo basso e in calo dell’elettricità rinnovabile. La stabilità della rete australiana è eccellente.
La Figura 1 mostra il prezzo spot medio dell’elettricità all’ingrosso NEM (barre blu) e la frazione dell’elettricità rinnovabile (linea rossa) nel periodo di 12 anni 2012-2023. I prezzi vengono corretti per l'inflazione e tradotti negli attuali dollari statunitensi.
Non esiste una correlazione evidente tra il prezzo spot del mercato elettrico e l’aumento costante del solare e dell’eolico. L’Australia è un importante esportatore di carbone e gas e in Australia prevalgono i prezzi di parità mondiale. Il forte aumento dei prezzi nel 2022 e nel 2023 ha rispecchiato l’impennata dei prezzi globali dei combustibili fossili in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.
In un allineamento di buon senso politico, ambientale ed economico, il governo australiano e tutti i governi provinciali concordano sulla necessità di un rapido progresso verso una rete dominata dalle energie rinnovabili. Le considerazioni includono: tutte le regioni australiane hanno accesso a buone fonti di energia eolica e/o solare; il rischio maggiore per la stabilità dell’approvvigionamento elettrico è rappresentato da un guasto improvviso e inaspettato delle centrali elettriche a carbone, la maggior parte delle quali stanno raggiungendo la fine della loro vita tecnica; il rischio maggiore di futuri picchi dei prezzi simili a quelli del 2022 deriva dai prezzi del mercato globale dei combustibili fossili; e il modo più semplice e veloce per ridurre notevolmente le emissioni e contribuire a rispettare gli impegni internazionali sull’effetto serra è eliminare carbone e gas dalla produzione di elettricità.
L’energia solare sui tetti viene utilizzata da milioni di proprietari di case e aziende, spinti dal costo molto basso dell’elettricità solare sui tetti rispetto alla tariffa al dettaglio. Circa un terzo delle case dispone oggi di un sistema solare sul tetto. I parchi solari ed eolici vengono ampiamente utilizzati in prossimità dei sistemi di trasmissione esistenti. Tuttavia, si sta rivelando difficile implementare nuove trasmissioni per servire nuovi parchi solari ed eolici a causa dell’opposizione locale. Ciò crea rischi per gli sviluppatori di parchi solari ed eolici. Questo problema viene mitigato attraverso un netto aumento dei compensi per gli host di nuova trasmissione e lo sviluppo di zone di energia rinnovabile (REZ) con corridoi di trasmissione dedicati.
Sebbene il solare e l’eolico presentino un convincente vantaggio in termini di costi rispetto alle alternative ai combustibili fossili, vi sono seri rischi con una trasmissione e uno stoccaggio adeguati. Recentemente, il governo nazionale ha deciso di mitigare i rischi organizzando aste inverse ogni sei mesi per nuova capacità solare ed eolica. Queste aste coinvolgono le aziende che competono per una determinata fascia di prezzo per l'elettricità. Se i prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono inferiori alla fascia di prezzo, il governo compenserà la differenza. Se i prezzi sono al di sopra della fascia di prezzo, la differenza è pagabile al governo. Le aziende che offrono un prezzo inferiore rispetto ai concorrenti generalmente vincono un contratto, il che esercita una pressione al ribasso sui prezzi. Nel periodo 2024-27 sarà messa all’asta una capacità sufficiente per raggiungere l’obiettivo del governo dell’82% di elettricità rinnovabile nel 2030.
Autore: Prof. Andrew Blakers /ANU
Andrew.blakers@anu.edu.au
ISES, International Solar Energy Society, è una ONG accreditata dalle Nazioni Unite fondata nel 1954 che lavora per un mondo con energia rinnovabile al 100% per tutti, utilizzata in modo efficiente e saggio.
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